30.9.13

Nina Despina

 le città invisibili illustrazione italo calvino francesca ballarini


«In due modi si raggiunge Despina: per nave o per cammello. La città si presenta differente a chi viene da terra e a chi dal mare.  
Il cammelliere che vede spuntare all'orizzonte dell'altipiano i pinnacoli dei grattacieli, le antenne radar, sbattere le maniche a vento bianche e rosse, buttare fumo i fumaioli, pensa a una nave, sa che è una città ma la pensa come un bastimento che lo porti via dal deserto, un veliero che stia per salpare, col vento che già gonfia le vele non ancora slegate, o un vapore con la caldaia che vibra nella carena di ferro, e pensa a tutti i porti, alle merci d'oltremare che le gru scaricano sui moli, alle osterie dove equipaggi di diversa bandiera si rompono bottiglie sulla testa, alle finestre illuminate a pian terreno, ognuna con una donna che si pettina.
Nella foschia della costa il marinaio distingue la forma d'una gobba di cammello, d'una sella ricamata di frange luccicanti tra due gobbe chiazzate che avanzano dondolando, sa che è una città ma la pensa come un cammello dal cui busto pendono otri e bisacce di frutta candita, vino di datteri, foglie di tabacco, e già si vede in testa a una lunga carovana che lo porta via dal deserto del mare, verso oasi d'acqua dolce all'ombra seghettata delle palme, verso palazzi dalle spesse mura di calce, dai cortili di piastrelle su cui ballano scalze le danzatrici, e muovono le braccia un po' del velo e un po' fuori dal velo.
Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone; e così il cammelliere e il marinaio vedono Despina, città di confine tra due deserti.»

Le città invisibili - Italo Calvino




(Dipende da dove arrivi - da dove arrivi? - e vedrai una forma diversa di me, della mia città.)










27.9.13

Agli, altri



Dedica. 

Porre attenzione agli altri, a lei piace. È un po' un'attitudine, o una genetica. Forse è per questo che inciampa facilmente nei soffritti, nei battuti e soprattutto nei pesti - sembra proprio fatta apposta.

"Bisognerebbe fare attenzione anche a questo, signorina. Essere dedicati non significa non avere contorno e contenuto".


*

 

23.9.13

Doppio senso

illustrazione fiore profumo francesca ballarini


Sento il tuo profumo disse l'uomo
Sento il tuo profumo disse il fiore




*




*

12.9.13

Tra le righe

poesie vivian lamarque illustrazione francesca ballarini








Strati di settembre.
["In metereologia, lo stratus, o strato, è una nube molto bassa e uniforme a sviluppo orizzontale di colore variabile. Per 'giornata nuvolosa' si intende un cielo pieno di nuvole stratiformi che oscurano il Sole. Quando questo tipo di nube riesce a raggiungere il suolo ha origine la formazione della nebbia"].


*

4.9.13

Il suo paesaggio

poesia illustrazione francesca ballarini

Beato il mio vicino che dalle sue finestre
coglie con gli occhi i fiori che io curo,
i colori che veglio dal buio della casa.

Io penso a togliere le foglie secche
a dare l’acqua ai vasi appena serve,
devo sempre patire quando un giorno
vedo che sono morti eternamente.

Per lui sono soltanto vivi, solo belli,
non ha bisogno di saperne i nomi
per imparare come amarli meglio.

Beato lui, il vicino,
che chiama il mio balcone il suo paesaggio
e che di fronte a sé tra strada e cielo
vede distintamente il mio destino.


(Beato il mio vicino - Silvia Bre)






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