E così, quando sei grande, ti ritrovi a cercare disperata quel libro di cui avevi visto quelle figure bellissime, sì, bellissime, ma non lo trovi mica il libro, perché non esiste, era la fantasia che aveva fatto di meglio, grazie a quella voce là dentro, a quel tempo.
Quel cuore è rimasto così conservato, riempito di cose vissute e intrecciato di fili colorati, ma sempre lui. E proprio perché è sempre lui, ancora cerca le cose in cui crede e sente sue, e tradirsi non può.
Non c'era un attimo da perdere,
domande da rinviare e illuminazioni tardive,
se non le si erano avute per tempo.
La saggezza non poteva aspettare i capelli bianchi.
Doveva vedere con chiarezza, prima che fosse chiaro,
e udire ogni voce, prima che risonasse.
Comincerà la stagione che le appartiene, quella che la voce dell'audiocassetta le faceva immaginare, e in cui credeva fermamente, e che esiste. La fantasia non è mai una cosa irreale.
La canzone del titolo è Elephant Gun, Beirut.
Il disegno dello scoiattolo non è mio, ma magari sono io.
La poesia viene da La breve vita dei nostri antenati, di Wislawa.
La voce dell'audiocassetta è di un augurio che mi ha fatto piangereridere assieme.
Nina +30