26.7.13

Mare permanente



Guarda questa cosa. Guarda dentro ciò che ruota senza attrito. Chiudi gli occhi. Nessun venditore porta a porta suonerà il citofono, assolutamente nessuno. Rilassati. Stenditi. Non voglio nulla da te. Stenditi. Rilassati. Terreno di prima qualità viene spazzato via. Apri gli occhi. Voltati in diverse direzioni. Guarda. Ascolta. Usa orecchie che sarei fiero di chiamare nostre. Ascolta il silenzio dentro il rumore dei motori. Cristo, tesoro, ascolta. È una canzone d’amore. 
Per chi? 
Tu sei il mio amore.


David Foster Wallace, Verso Occidente l’Impero dirige il suo corso





*

3.7.13

Ovunque.













Sui miei quaderni di scolaro
sulla mia cattedra e sugli alberi
sulla sabbia sulla neve
scrivo il tuo nome

Su tutte le pagine lette
su tutte le pagine bianche
pietra sangue carta o cenere
scrivo il tuo nome

Sulle immagini dorate
sulle armi dei guerrieri
sulle corone dei re
scrivo il tuo nome

Sulla giungla e sul deserto
sui nidi e sui cespugli
sull'eco della mia infanzia
scrivo il tuo nome

Sulla meraviglia delle notti
sul pane bianco dei giorni
sulle stagioni fidanzate
scrivo il tuo nome

Su tutti i miei stracci d'azzurro
sullo stagno sole marcito
sul lago luna viva
scrivo il tuo nome

Sul campo sull'orizzonte
sulle ali degli uccelli
e sul mulino delle ombre
scrivo il tuo nome

Su ogni sbuffo d'aurora
sul mare sulle barche
sulla montagna demente
scrivo il tuo nome

Sulla spuma delle nuvole
sui sudori della tempesta
sula pioggia spessa escipita
scrivo il tuo nome

Sulle forme scintillanti
sulle campane dei colori
sulla verità fisica
scrivo il tuo nome

Sui sentieri risvegliati
sulle strade dispiegate
sulle piazze che trabordano
scrivo il tuo nome

Sul lume che s'accende
sul lume che si spegne
sulle mie ragioni riunite
scrivo il tuo nome

Sul frutto tagliato in due
dello specchio e della mia stanza
sul mio letto conchiglia vuota
scrivo il tuo nome

Sul mio cane goloso e tenero
sulle sue orecchie drizzate
sulla sua zampa maldestra
scrivo il tuo nome

Sulla pedana della mia porta
sugli oggetti familiari
sul flusso benigno del fuoco
scrivo il tuo nome

Su ogni carne accordata
sulla fronte dei miei amici
su ogni mano che si tende
scrivo il tuo nome

Sul vetro della sorpresa
sulle labbra intenerite
ben al di sopra del silenzio
scrivo il tuo nome

Sui miei rifugi distrutti
sui miei fari crollati
sui muri della mia noia
scrivo il tuo nome

Sull'assenza senza desiderio
sulla solitudine nuda
sui gradini della morte
scrivo il tuo nome

Sulla salute ritornata
sul rischio scomparso
sulla speranza senza ricordo
scrivo il tuo nome

E per il potere d'una parola
ricomincio la mia vita
sono nato per conoscerti
per nominarti.



(Paul Éluard, "Libertà", omonima)





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