24.10.10

I'm not moving

attesa d'amore illustrazione francesca ballarini

Se è tardi a trovarmi insisti
se non ci sono in un posto cerca in un altro, 
perché io son fermo da qualche parte ad aspettare te.


(W.Whitman)




20.10.10

Tè & Nina

Sembra quasi di aver saltato a piè pari l'autunno, tuffati così, non propriamente vestiti, in un inverno alquanto sfacciato. Hanno per caso giocato alla fune quei due, e ha vinto l'inverno? 
Che poi una fune così farebbe di certo parte di quelle linee del passato, un tratto stagionale, fatto di ramoscelli glabri da un capo e di fili ghiacciati dall’altro.
Nina indossa due maglioni uno sopra l'altro, e se l'albero qui fuori, che è da un po' che si spoglia di foglie, ora la vedesse, si burlerebbe di lei, pusillanime di una ninetta.
Sarà per questo che io e Acilia ci incontriamo sempre d'autunno, a scaldare l’atmosfera assieme.
In realtà passeggiamo una accanto all'altra per tutto l'anno, Acilia è presente nella timeline delle mie giornate per parlare di tè ghiacciato come di occasioni da prendere e di cuori da raggomitolare, e "dal vero" conosciamo solo qualche parola di voce di una e la risata scrosciante dell’altra. Ma le cose incantate sono così.

E al primo freddo è come se ci passassimo un testimone, un cucchiaino o una matita, decidete voi, ché poi tanto si trasforma, appunto, per magia.

L’anno scorso Nina aveva accompagnato i tè di natale di Acilia, e quest’autunno ancora - con le CartoNine ormai marinai ad honorem - lo passeremo insieme. Ma dall’altro verso, per mare.

Acilia ha deciso infatti di imbarcarsi nel bastimento delle CartoNine, in un viaggio che durerà fino al 21 Dicembre, allo scoccare dell’inverno.
Attraversando l'oceano, si preparerà a far sacchettini di foglie di tè, da nascondere dentro le conchiglie e profumare di seta quella salsedine di segni.
Per chi vorrà, dunque, ordinando le CartoNineassieme a due della serie disegnata per La Selezione di Acilia - Insieme a tèriceverà  fino al 21 Dicembre un sacchetto di preziose foglie di tè tra le proposte di Acilia:


Giardino della nonna,
uno dei suoi più noti e da sempre amatissimo, è un tè verde Sencha aromatizzato con pezzi di mirtillo, yogurt, fiori di malva, lemon grass

Brezza di seta,
tè nero Ceylon aromatizzato con pezzi di arancia, pezzi di banana, uva spina e pistilli di cartamo.



Ci piace questo, ché ogni anno noi ci si prende per mano e, come due suonatrici di flauto magico, entriamo nella città, in cui cala l'autunno e il freddo, attente alla scia di cuori in ascolto.

Una porta il pensiero, l’altra il calore.

E le CartoNine pare che si faranno dolcetto per l'occasione, o bustina di tè a cui legarsi come lungo filo, e magari quel filo è la stessa fune con cui autunno e inverno stanno giocando tutt’ora, come due gran birbanti.



17.10.10

La proiezione immaginaria

javier marias amore illustrazione francesca ballarini

"Una cosa come l'amore, che è sempre urgente e indifferibile, che richiede la presenza e la consumazione o consuzione immediata, si può annunciare senza che ancora esista, o essere ricordata davvero quando non esiste più? O non sarà forse che lo stesso annuncio e il puro e semplice ricordo, già e ancora rispettivamente, fanno parte di quell'amore? Lo ignoro, ma quel di cui sono davvero convinto è che l'amore si basa in grande misura sulla sua anticipazione e sulla sua memoria. È il sentimento che richiede le maggior dosi di immaginazione, non soltanto quando chi lo ha sperimentato e lo ha perduto ha bisogno di spiegarselo, ma anche mentre l'amore si sviluppa e ha pieno vigore. Diciamo che è un sentimento che richiede sempre qualcosa di fittizio oltre a ciò che gli procura la realtà. In altre parole, l'amore ha sempre una proiezione immaginaria, per quanto possiamo crederlo tangibile o reale in un determinato momento. È sempre sul punto di compiersi, è il regno di quel che può essere, o di ciò che avrebbe potuto essere."


(Javier Marìas)





13.10.10

Sillogismi


3 cose su questo disegno che s'è appena seduto sul mio blog:

1) io sono il pesce

2) il pesce in bocca porta un soffione per regalo, sai no?, quello che lo soffi ed esprimi un desiderio

3) certi pesci vengono in superficie e si fanno vedere anche quando fa davvero freddo, ed è pericoloso e possono diventare surgelati, però lo fanno lo stesso


Ecco, l'ho appena scritto e il cielo ha tuonato, forse son piovuti pesci. Ma non è una piaga, è una piega del tempo.


I will take the train
Leave the sun for the rain
And come downtown town town
And come downtown town town




***
N.B. State pronti, presto, qui una sorpresa in mare, di una fanciulla di nome Nina e una di nome Acilia, che ha appoggiato un piccolo grande disegnoblu sopra il suo divanoblu, un Cocomero sul suo tavolo di tè, e ha preso una decisione.






*

7.10.10

5.10.10

Il futuro presente

entusiasmo illustrazione francesca ballarini
«Il termine "entusiasmo" deriva dal greco antico enthusiasmòs, formato da en (in) con theos (dio). Letteralmente si potrebbe tradurre con "con Dio dentro di sé"» (Wikipedia)


Devo fermare questo pensiero prima che sfugga si sciupi si modifichi si rimandi, ché poi devo tuffarmi a fotografare pasta e, vividdio, pure a disegnarla.

Volevo dire che io ringrazio che esistano le persone entusiaste.

Avete presente quando si apre una finestra sul volto di un altro e ci vedi il cielo?
Negli occhi di una Persona Entusiasta (da distinguere dal meno attraente invasata, ndr) puoi vedere crescere una casa, volare uno stormo di uccelli, formarsi una costellazione. Dentro quello sguardo non ci sei più tu che stai davanti a lui, c'è già un futuro.
Le persone entusiaste nelle rughe del loro volto possono già segnare quello che avverrà, perché per loro avverrà davvero, c'hanno proprio in mente come.
Sono pure nel loro vedere, sono altrove ma sono anche lì, stanno sopra di te proprio, un bel piano di scale più su, e tu che le guardi parteciperesti davvero a quel "Dio in loro". Quelle mani ora ferme puoi vederle già lavorare creare gioire, e in quegli occhi che vagano dentro uno stanza mezza vuota creare un nuovo spazio, far crescere grattacieli e case sugli alberi, fiori sul mare e coralli in giardino.
Li vedi proprio che suonano violini e flauti magici, che un corteo di topolini li segue, anche tu tra quelli se potessi, e ti viene da sorridere, almeno per me, per me è così. Trovo sia salvifico.

Perché è come il motore (mobile) di un bambino che in un filo d'erba vede il mondo, in una fetta di torta la gioia smisurata, in un cucciolo di gatto abbandonato con gli occhi cipposi l'amore.

Con una Persona Entusiasta il tempo vola, e come ad un'amichetta le diresti (mettendo da parte età genere e circostanza) "Dàidàidài, rimani a dormire da me stanotte?"

Penso di far parte delle persone entusiaste - e ciò non vuol dire che io non mi sbagli (anzi), ne' che mi entusiasmi per un nonnulla - e me ne accorgo soprattutto quando mi entusiasmo solo io, e dipende anche con chi sono. Nella mia minuscolità e timidezza ero un'entusiasta da piccola, me lo ricordo e lo porto con me.

Ma una Persona Entusiasta venera a pieno quell'entusiasmo quando incontra un'altra Persona Entusiasta. Anche sconosciuta o passeggera, ma dentro cui sa leggere perfettamente la stessa gioia preveggente.

Due persone entusiaste costruiscono grandi mondi stando fermi e segnando i giorni nel loro calendario mentale sognante reale. Per loro, per gli entusiasti, tutto è reale, tutto è già possibile.

Fate una prova su un social network, scrivete "Quanto sono belle le persone entusiaste". Le persone che apprezzeranno sanno quanto è bello trovarsi di fronte a una persona entusiasta, e probabilmente lo sono anche loro entusiaste, fino all'ultima fibra del loro essere (io l'ho fatto, le conosco tutte, ed è così, dormiremo tutte assieme stanotte).



*

4.10.10

Animon







Raccogli le perle e la pioggia e l'innocenza del pavimento,
raccogline l'ultima goccia e buttala via nel tempo.

Vieni insieme a me stasera, insegnami la strada,
insegnami la notte intera, dovunque vada. 



*

1.10.10

L'angelo buono

L'angelo buono

Venne quello che amavo,
quello che invocavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che alla sua chioma
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza foglia ferire né smuovere cristalli.
Quello che alla sua chioma
legò il silenzio.
Senza farmi del male,
per scavarmi un argine di dolce luce nel petto
e rendermi l'anima navigabile.


(Rafael Alberti)




Cavare ispirazione da nuovi cieli e strade sconosciute, da gente seduta su un panchina, alberi che si sfogliano, lune che non si lasciano vedere, mari che avvolgono fari, e vedere com'è che piove altrove. Sgorgare segni nuovi, donne che dormono sulle colline, o colline che sono donne.
Ecco, a volte credo di voler essere via per questo. Ma per tornare.
Ogni tanto il secchio si prosciuga e non mi piace starlo a guardare così vuoto.

E poi succede che a un certo momento del giorno m'accorgo che basta un soffio per vedere di nuovo, che il sole si copre prima, che è iniziato ottobre e la data stessa oggi è un codice binario - sì/no, decidi - e l'upupa la sera verseggia sempre meno, che sento il freddo entrare dal davanzale, e i miei capelli sono di nuovo più scuri che mai, perché la notte arriva prima.

Ispirazione è ovunque, e io ho un segreto, che è la mia ricchezza, e mi lascia leggere tutto con occhi oceanici, sempre. Datele un po' d'acqua, e la sirena vedrà per terra e per mare, per sabbia e per coda, per cielo e per abisso.


Arriva un'ora nel giorno in cui io mi ricordo che è così.






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