27.5.10

Atterra






Avrei voluto baciarti
con la forza del vento
urlarti che t'amo

con un filo di voce
ti salutai
come si saluta il panettiere.






8 commenti:

Acilia ha detto...

Gianmaria Testa, mi piace moltissimo questa poesia, soprattutto se recitata dalla sua voce.
Il tuo disegno è bellissimo Ninetta.

Caty ha detto...

....ah , che dire ,...se il poeta muta in parole i battiti del nostro cuore e noi sappiamo ricambiare solo restando muti...

Se ha detto...

oh che belle queste radici...

Francesca ha detto...

Acilia,
voce profonda dal profondo del mare. Grazie cara

Caty, e atterati.

Se, le ho viste proprio sai? tornando a casa in auto per le campagne mi son imbattuta in un tronco così a terra, ché sembrava un umano.
Notavo grandi somiglianze.
un bacio

nina

Anonimo ha detto...

Non sapevo dove scriverlo, quindi lo lascio qui.

I "TIMBALLI" tra i tamburi e le corde d'arpa nel tuo profilo o sono un ingenuo refuso o un'eccezionale trovata poetica.

Buona giornata.
virgilio

Francesca ha detto...

Anonimo-virgilio, bentrovato!
Perché pensi sia un refuso? è una citazione da Soares/Pessoa quello, e il timballo uno strumento a percussione antico.

"La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde e arpe, timballi e tamburi. Mi conosco come una sinfonia"

papavero di campo ha detto...

è tronco
è nodo
è lumaca
è nervo scoperto
è atterra!

quando sei a terra, il miopapàcaro diceva "albero a terra tutti a far legna"

Francesca ha detto...

papavero,
mancava il tuo tocco, e il detto di tuo papà mi colpisce.

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