9.5.11
Sfilata
Se ti capita di passeggiare per la città di Nina (Ninopoli, ndr) non credere di passare inosservato.
Se giochi a cache-cache con te stesso, qualcosa sarà sicuramente svelato. T'impigli il filo del vestito et voilà, il nascondino prima o poi finisce: "Tana libera me!"
Ché tante cose tenute dentro fanno male, infangano il cuore. E sfilarsi c'est pas mal, Nina assicura.
D'altronde ha scelto lei di costruire la sua città così, svelante, specchiante, per se stessa innanzitutto, e pensa che in generale sia un buon modo.
"Ringrazierai le tue scarpe, che t'hanno portato fin lì" dice Nina, oggi così saggia e dispettosa.
Sit me down,
shut me up,
I'll calm down,
and I'll get along with you
*
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8 commenti:
Deliziose le righe.
E lo sbuffo peonia.
Stai proprio bene sui tacchi, nina.
Stai alta, che sei bella dentro e fuori.
se,
le righe servono per scrivere una lunga storia, no?
poi vabè a lei io arrivo a mezza coscia, ma sto alta sto alta.
un bacio e un tip tap dalle punte,
nina
quanto mi piace questa Nina che taglia e soprattutto cuce! adoro i vestiti a righe (si vede che quando ero sirena preferivo le code a righe!). A presto!
S.
Silvia cara, nina s'è fatta "sartorialist" questo periodo, chissà com'è, cambi di stagione forse?
un bacio per te
ninetta
svelante specchiante, sì!
saggia e dispettosa, sì!
oh nina tu sai tutto!
ps: la parola che debbo digitare in verifica è abitu! mi piace il sardo:-)
papaverina,
tout se tien!! :)
baci canterini!
nina
Ti trovo affascinante. Parli di vesti cucite alle pelli, di anime di merletti. E trovo piacevole tutto questo, estremamente elegante. Come ascoltare la musica classica. L'estetica è poesia, ma è difficile tradurla in parole. Tu ci riesci.
tra cenere e terra,
grazie per le parole tue.
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