Sai quei segni che rimangono sul margine del foglio, fogliaccio spiegazzato, carta per le bozze, e non li vede nessuno, che nascono sovrappensiero o sovrapparole, e prendono una forma, col colore che in quel momento hai in mano, senza scelta, e distratta sposti il polso, al confine tra la carta e il tavolo, e scarabocchi? Un volto una casa una volpe una donnina capovolta una sedia zoppa un libro volante un gabbianello con le scarpe.
Oggi mi sono fermata, e l'ho guardato quel profilo relegato al limite, dopo averlo disegnato. L'ho guardato. Gli ho dato il tempo. Ho detto scusa Bordopagina se rimani sempre senza voce e senza occhi, ma pensa a quanto hai di me dentro tu, quanto sei leggero di pensiero e insieme gravido di tutto quello che la parola e l'aspettativa e la richiesta scartano nei segni che invece stanno al centro di 'sto foglio qui.
L'ho guardato a lungo, ci siamo capiti, mi ha sorriso e ci siamo detti che andrà tutto bene, che nelle frontiere come il bordo pagina ci sono tante promesse, anche se silenti.
E allora adesso è qui, è uscito, in viaggio pure lui, anche se è senza nome, senza sensi, senza ordine, senza perché. È, e basta. Sulla riva prima, ora in mare. Il mio prisma, e dopo.
"If I'm dreaming you and you're dreaming me
Then why don't we choose a different story?"
8 commenti:
ciao Francesca,
non ho più scritto ma passo sempre.
Sarò in viaggio anche io settimana prossima..viaggio in qualche modo nella paura.
un abbraccio grande
....bello come sempre leggerti fra i segni e le parole.
Ale
ale,
fai bei viaggi.
a te grazie
Bellissimo
Cinzia,
anche lui, Bordopagina, ringrazia*
Mi fai venire una gran voglia di imparare a disegnare... Ma forse è troppo tardi... mi accontenterò di leggere i tuoi disegni, interessanti come un libro
tracenereeterra
non si impara, si fa! in ogni tempo!
baci
nina
Bellissimo questo Bordopagina! me l'ero perso anche io qui sul blog... meritava proprio un post!
non lo perdere SIlvia cara, ci tiene! :***
nina
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