22.1.10

6 sensi



Elucubrazioni ninesche del 22 gennaio 2009 alle ore undici e venti mentre si dirige verso un'anomima tipografia digitale di provincia in una strada grigia di periferia industriale mentre fuori c'è la nebbiolina, e lei è in auto da sola con la radio accesa cercando di non pensare a nulla.

Poi capita Eppure sentire (Un senso di te), magari preso a metà o a poco dall'inizio, ma non fa niente, perché è quando arriva la musica di-quel-momento, tuo intimo e tuo esterno, di giornata e di circostanza, dilatata o momentanea. E' quella che ti butta giù dalla seggiola e stai bene a sentire il fresco della terra, o ti fa saltare in aria, oppure ti incendia facile, o ti fa sprofondare nell'acqua, come tu dotata di branchie, e lì sotto puoi ascoltare e respirare come nessuno mai, e insomma nel mentre sei in un altro binario rispetto a tutti quanti, e cominciano a comparire accanto a te le valigie che hai dietro i bauli le gabbiette vuote la trousse gli specchi del viaggio.

Eppure dice sempre eppure sentire un senso di te.
Allora mi dico che è un senso proprio, come un altro oltre ai 5 che abbiamo.

Ecco, tu sei il mio sesto.

Percepire in altro modo.

Non è un semplice ricordare, non è un già risaputo vedere, non è un musicale udire, è di più, un sesto senso, che non è intuito perché c'è pure il passato col futuro e il presente assieme.


Il senso per me è in quel senso, che poi, se vuoi, è pure direzione.


Si trasforma la materia fuori, e tu sei fatta di tutti gli elementi assieme.



18 commenti:

Andrea ha detto...

e qui invece c'è un cielo che adesso so Magritte da chi l'ha copiato

ricordo vedo ascolto ma la direzione non la trovo

allora metto una canzone in senso circolare, e ritorno a gurdare il cielo

Caty ha detto...

quella canzone dico sempre che la sento di "pancia" , come se ci ofsse un vuoto d'aria e d'improvviso stessi per cadere , come d'improvviso la nostalgia dell'amore ti blocca la gola e non respiri..eppure sentire ...

Daniele Passerini ha detto...

Parole sensibili, sensate e sensuali,
il "buon senso" che sfugge ai più...
bel post!

Elena Bruno ha detto...

... giù dalla seggiola e stai bene a sentire il fresco della terra ...
sono parole che mi appartengono.
E' strana la sensazione che ti pervade nel momento in cui trovi i tuoi pensieri materializzati in parole pronunciate da altri :-)
Baci

Valentina Luberto ha detto...

Ciao :)
non passavo da un po' e cosa trovo?
"Eppure sentire"...e solo oggi quella canzone è andata via dal mio blog per lasciare il posto alla consoli, ma se vuoi trovarne traccia, clicca qui:

http://sghemberie.blogspot.com/2010/01/se.html

Un bacione e a presto!

nina ha detto...

Andrea,
e magari una nuvola diventa freccia, o semplicemente si leva via.

Caty,
è vero, "di pancia". quell'eppure porta una sacco di cose dentro.

nina ha detto...

Daniele,
ben approdato qui. E grazie!

nina

nina ha detto...

two,
lo capisco, vale per tante cose. per un segno, per una musica, per il racconto di una storia, o per un piatto perché no.. ;)

naimblu,
bentornata numerologa :) Queste coincidenze che non sono coincidenze..ti fanno cadere dalla sedia! ;)

un bacio,
nina

il ramaiolo ha detto...

Il senso di te nina che trasmetti con le tue parole ciò che troppo spesso ci scivola addosso come nulla fosse... eppure sentire è in fondo ad ogni nostro modo d'essere vivi... Ciao

papavero di campo ha detto...

cinque, sei forse sette!
i nostri sensi, dotazione e potere, sono loro assoggettati alla nostra regia di connettere, di unire, di amplificare,
espanderci ci tocca e ne abbiamo fifa, allora sarà la musica a farlo accadere o rimescolio d'una danza o un odore sniffato o un rossopapavero sparato addosso o il tattocontatto di pelleapelle..
è lì la gioia, d'imprevista inondazione d'inspiegabile ragione, un'estasi di vivere, attraversati, sbattuti, piegati, intoccati e penetrati, sciolti infine come nuvola o foglia o papavero o battito di ciglia..
ninetta tu mi vuoi stanare ma io di tutte le mie inerzie che ne faccio? e delle mie cosmiche inconcludenze? e di questi anni e di questi chili in più? e delle paralisi cui resto abbarbicata?continuare a sentire i rem o infilare gli scarponi e scaraventarmi fuori all'aria fredda che risuscita?

papavero di campo ha detto...

rem, reveal, brano2,i've been higth cioè piangere ridere morire vivere scoppiare di gioia che non ha nome

papavero di campo ha detto...

dedicato a chi avverte i richiami

http://papaverodicampo.blogspot.com/2010/01/rem-ive-been-high-dedicato-ai-cinque.html

nina ha detto...

scaraventati fuori leggiadra di un papavero!
un'estasi di vivere, attraversati, sbattuti, piegati, intoccati e penetrati, sciolti infine come nuvola o foglia o papavero o battito di ciglia..
lo dici e lo fai!
esci fuori papaverella!

L'acqua 'dorosa ha detto...

Nina, scopro solo oggi il tuo blog grazie alla tua visita. Mi piace molto, bello il tuo "segno" che tocca il cuore. Carla

simonapinto ha detto...

i sensi: il senso della vita che attraversa e ci coglie di sorpresa a dirci di botto son viva!, parte del cosmo nella solitudine condivisa, viva-ce anche nell'apparente paralisi che a volte coglie il pensiero e l'azione ma estremamente vibrante dentro ogni cellula. Non c'è scelta razionale nei "sensi"- stato primordiale e cioè più vero del vero

ciao ninetta cara! aspetto un tuo pensiero d'amore per il mio san valentino allargato...se vuoi...

nina ha detto...

lacquaodorosa
mi fa immenso piacere, Carla! bentrovata qui! la vedi la neve fuori?

Simona, siam vive!:) come condividere pensiero d'amore?

Fastidiosa ha detto...

Che bello leggere queste parole e sentirle proprie...
Riesci a tirare fuori il sentimento e lo esprimi in poesia anche per chi lo sente forte ma non riesce a spiegarlo così!
grazie!
L.

Francesca ha detto...

grazie Lidia cara, sai quanto mi fa felice.

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