Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
VerdeMarina cara, dolce laccio di steli da cui sorgere a ogni meraviglia.
Cobrizo, in bocca al lupo perla perlina...:)
Twostella, Ora mi viene voglia di impararla a memoria, per poterla dire quando proverò quel preciso sentimento li, che adesso mi pare di capire sul serio. grazie di avermi riportato alla mente questo capolavoro
un'accentuazione di deità: la nostra papavera ha perso, per il tempo di uno sguardo che ricorda intensamente, l'aria di folletto che cova in lei e che tornerà con la primavera.
bella questo ritratto... fuori dal tempo si vive e fuori dal tempo ci si ritrova a volte... continuando a vivere. Il cuore lo sa. grazie del sempre bellissimo blog! Mari
18 commenti:
Io lo dicevo, che sei un fiore bellissimo.
il papavero
è vita luminosa
un talismano
francesca la vicinanza dei cuori e delle menti accade e quando accade è bellissimo,
grazie, laura
bello!
Splendido ritratto...
E' lei, il nostro papavero.
Sei tu, l'artista.
Vi adoro.
a.o.
questo volto sta dolcemente silenzioso viaggiando. sono felice.
Rossana, mi inchino cara, col mio stelo e tutti i miei petali spettinati.
Papavero luminoso, vedi tu, mi illumini e non lo sai!
è bellissimo davvero che accada.
Maite, grazie infinite calicanta...
Romy, o forse bello il pensiero della fragranza che c'è dietro.
a.o. dolce e cara, che fresca brezza che mandi fin qui, pare di sentire il profumo della pioggia di cui racconti. grazie.
un bacio
f
un viso così bello che pure la calda estate cerca di trattenerlo per sè, con un dolce laccio di fiori del sogno.
Marina
mi sento in sintonia con questo disegno... come un augurio che mi faccio. grazie! -)
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Eugenio Montale
VerdeMarina cara,
dolce laccio di steli da cui sorgere a ogni meraviglia.
Cobrizo, in bocca al lupo perla perlina...:)
Twostella, Ora mi viene voglia di impararla a memoria, per poterla dire quando proverò quel preciso sentimento li, che adesso mi pare di capire sul serio. grazie di avermi riportato alla mente questo capolavoro
un bacio
Lo trovo una dedica molto dolce...
un disegno di sentimento!
ciao L.
un'accentuazione di deità: la nostra papavera ha perso, per il tempo di uno sguardo che ricorda intensamente, l'aria di folletto che cova in lei e che tornerà con la primavera.
Dedica toccante, siete speciali voi.
Un abbraccio anche a te
Grazie cherie. ;-)
bella questo ritratto... fuori dal tempo si vive e fuori dal tempo ci si ritrova a volte... continuando a vivere. Il cuore lo sa.
grazie del sempre bellissimo blog!
Mari
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