1.10.10

L'angelo buono

L'angelo buono

Venne quello che amavo,
quello che invocavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che alla sua chioma
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza foglia ferire né smuovere cristalli.
Quello che alla sua chioma
legò il silenzio.
Senza farmi del male,
per scavarmi un argine di dolce luce nel petto
e rendermi l'anima navigabile.


(Rafael Alberti)




Cavare ispirazione da nuovi cieli e strade sconosciute, da gente seduta su un panchina, alberi che si sfogliano, lune che non si lasciano vedere, mari che avvolgono fari, e vedere com'è che piove altrove. Sgorgare segni nuovi, donne che dormono sulle colline, o colline che sono donne.
Ecco, a volte credo di voler essere via per questo. Ma per tornare.
Ogni tanto il secchio si prosciuga e non mi piace starlo a guardare così vuoto.

E poi succede che a un certo momento del giorno m'accorgo che basta un soffio per vedere di nuovo, che il sole si copre prima, che è iniziato ottobre e la data stessa oggi è un codice binario - sì/no, decidi - e l'upupa la sera verseggia sempre meno, che sento il freddo entrare dal davanzale, e i miei capelli sono di nuovo più scuri che mai, perché la notte arriva prima.

Ispirazione è ovunque, e io ho un segreto, che è la mia ricchezza, e mi lascia leggere tutto con occhi oceanici, sempre. Datele un po' d'acqua, e la sirena vedrà per terra e per mare, per sabbia e per coda, per cielo e per abisso.


Arriva un'ora nel giorno in cui io mi ricordo che è così.






*

9 commenti:

Caty ha detto...

dolce Francesca , velata d'amore ,quanta dolcezza in questa immagine !

Se ha detto...

11010: codici binari insensibili di questa luce che filtra nei capelli.
l'upupa comincia ad avere freddo ed io pure.

Bellissima questa sirena e il suo pesciolino.

Oggi sogno un po'e mi vesto da lei.
Magari il mare mi mancherà meno sta sera, se sto vestita di scaglie.
Merci.

papavero di campo ha detto...

a te che rendi l'anima navigabile e la inzuppi di inchiostri blu
e lucidi le scaglie di sirena
e ripari la rete per pescare,

a te vorrei dire
dell'attesa,
della seggiola di bambina vicino a un enorme camino,
d'una casa nuova
che non era quella di prima,
del brivido che ha deciso
che d'ora in poi mi riguardasse ogni tuffo detto smarrimento,
e di tutti i miei rimedi
raccattati strada facendo,

e la sirena, lo sappiamo,
è sempre triste
malata di nostalgia inguaribile
.....

a te vorrei dire tante cose
.....

Francesca ha detto...

Caty cara, un abbraccio così!

Se, mi piacerai vestita di scaglie, proverò anche io, magari funziona, per veder meglio.

grazie a voi

Francesca ha detto...

scrivevamo assieme. e mi strugge ogni tua parola.

papavero di campo ha detto...

è il tuo cuor sincero, oh ninetta mia, che produce atti maieutici
e io non resisto

Lisa ha detto...

Ti adoro, che ci posso fare??? è così!

a presto
Lisa

Francesca ha detto...

Lisa, :D a presto sì cara! un abbraccio!

Alex ha detto...

Continui ad emozionarmi, sempre di più.
A.

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