Questo è il mio detto preferito, m'ha fatto sempre ridere, e ridere di me.
Se dai primi grossi rami partono decine di rametti e fuscelli nelle più disparate direzioni che sono i discorsi che apro e mai chiudo - oppure che completo nei momenti meno probabili - i pensieri più o meno sono fatti della stessa pasta, o corteccia chedirsivoglia.
Ma lì in fondo posso fare come mi pare. Nella dislessia di quando scrivo impulsivamente e lascio lettere in giro, attaccate alla tastiera o scivolate sul tasto invio, o di quando parlo per voler dir tutto, devo in fondo confrontarmi con l'esterno e rendermi traducibile.
Coi pensieri invece posso fare come voglio.
Solo che a volte sono ingestibili, cioè dico, fai una scelta uno scarto e portane avanti qualcuno che non puoi mica tenere le redini tutto.
(Sul volto di quel gelso si avverte in effetti il segno di qualche sconquasso mentale)
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