2.9.08

Mancanze


Sono tornata di nuovo.
Nel senso che torno e parto, torno e parto (vabè forse dovrebbe essere il contrario).


Mettevo a parole poco fa, che ci sono luoghi o meglio situazioni che sento sempre più non appartenermi.

Un tempo pensavo di essere adattabile a tutto, a ogni luogo, "comunità", stile di vita, senza sentirne il peso. Oggi invece, mi ritrovo a una soglia di alta tolleranza ma solo temporanea.
Devo ancora stabilire quale sia il punto limite, comunque sia, da quel punto in poi - in cui ogni fattore, che sia una frase, un gesto, un modo di rispondere, affrontare situazioni, non si confà al mio essere per più volte fin ad apparire come una costante - comincia a mancarmi l'aria. 
E allora vorrei andarmene.

Eppure vorrei non badarci a quella sensazione, e far bastare a me quello che so essere mio.
Ma il fatto è che quando il mio di essere, e pure il mio futuro, si mischia con quello che trovo proprio distante da me, mi annichilisco, mi separo, mi allontano in tutti i sensi.


Sarei rimasta più tempo su quel molo ad aspettare che passasse quella sensazione di claustrofobia, se avessi potuto, senza sembrare strana; ma non era giusto. Perchè a volte non è giusto. Allora la martire preferisce sopportare, piuttosto che dispiacere a qualcuno.




Stavo per cancellare tutto, ma mi fa sorridere rileggendo. 
Perchè forse è falso.
Perchè è come il film Camera con vista di J. Ivory, dove Lucy mente a tutti e per prima a se stessa, ed è una maga nel farlo.

(Poi vabè arriva  George e la bacia su quel campo di grano dorato in cui lei cercava chissàche).

Non penso sia il mio livello di tolleranza a esser sbagliato, perche se son sola ci riesco bene a trovare il mio agio anche nelle cose distanti.
Il punto è chi mi fa da ponte, che, se fa il contrario di ciò che dovrebbe (o di ciò che mi aspetterei o farei io stessa al suo posto), mi toglie ogni forza, e capacità, e costanza. 
Per delusione. Perché sento la distanza dove assolutamente non dovrebbe esserci, dove il contrasto è acuito, dove il paradosso te lo crea la persona stessa che dovrebbe sciogliere i tuoi nodi, e non riannodarli una seconda volta.

Ma Lucy, chissà, forse ha troppo orgoglio o forza-d'animo-per-resistere-agli-ostacoli (è quello che devo ancora capire), per comprendere quando si tratta di un errore, e di che tipo di errore si tratti.

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...