che neanch’io so cosa voglion dire.
Quello che non so
mi trattiene ancora. E tu hai ragione a chiedere.
Ma non chiedere a me.
Ti ho detto che non so.
Due luci parallele dallo stesso centro. Il rumore dell’acqua
che cade, d’inverno, dalla grondaia colma
o il rumore di una goccia che stilla
da una rosa nel giardino annaffiato
lentamente, lentamente, una sera primaverile
come il singhiozzo di un uccello.
Non so
cosa vuol dire questo rumore; e tuttavia l’accetto.
Le cose che so te le spiego. Non mi dimentico.
Ma anche queste cose aggiungono qualcosa
alla nostra vita. La guardavo
mentre dormiva, il ginocchio piegato ad angolo
sul lenzuolo –
Non era solo l’amore.
Questo angolo
era il crinale della tenerezza, e il profumo
del lenzuolo, di pulito e di primavera completavano
quell’inspiegabile che ho tentato, ancora
inutilmente, di spiegarti.
(Ghiannis Ritsos)
10 commenti:
Meravigliosa.
Necessaria.
come dire...non so spiegartelo mia cara Nina
crescono i fiori
è un'intenzione buona
senza spiegare
cristina,
davvero, mi ha rapita.
unastanzatuttaperte,
basta questo, no?
papavero,
crescono per entrambi dici?
baci,
nina
è il meravigliarsi che ci dona l'inspiegabile come un nuovo fiore
caty un bacio a te, dalla prima corsia di questa piscina.
e ci ravviso il viso della madre
(ma è così sempre)
è vero, non m'ero accorta, sguardo e bocca.
papaverocaro!
A volte passo di qui, in silenzio, attraverso questa meravigliosa infinta piscina in apnea, movimenti lenti e profondi di un azzurro impossibile, impossibili da spiegare. I fiori crescono da soli, senza spiegazioni, senza lo strazio della volontà, pura promessa di bellezza e armonia. E così percepisco i tuoi di-segni, che non passano per le categorie mentali, ma arrivano così, come il profumo di un fiore sbocciato stanotte.
La spiegazione necessaria l'hai data tu, dolce cara, musicale Marilì.
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