7.9.10

Ti rubo un passaggio



ll sette settembre duemiladieci, sul far del giorno, Nina salì in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la sua situazione storica. La trovò poco chiara.


"Non volevo più rifiutare un amore, ma affermare il mio."






(Tutto questo, o quasi, lo scriveva Queneau, io gliel'ho rubato)




9 commenti:

Anonimo ha detto...

"Non volevo più rifiutare un amore, ma affermare il mio."

...ecco il vero passepartout

nik_henry

Caty ha detto...

era chiaro . non altrettanto se aalla fine entra ode esce dalla porta ...dovrò andare a cercare quel brano che così ben descrive la situazione ...ecco, dei petali cremisi ...p.s. grazie della sopportazione

Francesca ha detto...

nik, lo penso anche io.

caty, nina-a-testa-ingiù è rientrata. Ha dato uno sguardo al balcone, ha visto che era vuoto, e ci ha pensato su.

SiLviA ha detto...

Nina è in sospeso, o soltanto alleggerita?
Bello scriversi un po' di qua e un po' di là... :)
Silvia

papavero di campo ha detto...

guarda che appropriarsi di quello che è nostro proferito da un altro è un "esercizio di stile" piuttosto praticato e piuttosto legittimato:-)

della serie nulla si crea nulla si distrugge tutto (caso mai) si trasforma :-)

e farlo nostro gli imprime la nostra impronta (dapprima la nostra lettura) e la nostra particolarità di tassonomia e di nomenclazione ed allora per noi dal momento che l'abbiamo fatto nostro è davvero solo nostro!

(a proposito di rubare io faccio le rapine vegetali..sono gli ikebana più riusciti! non sarebbe la stessa andare dal fioraio dal quale invero vado quasi mai)

Francesca ha detto...

Nina è sospesa, ma anche una don-nina molto leggera.
baci da qua e da là! :)

papavero, oh sì rubo con senno e giustamente :)
tutto si trasforma, come dire tout se tien, anche!

un bacio composto in un ikebana "alla papavero"

papavero di campo ha detto...

Quando tu avrai un passato,
(Coquelicot de champ), ti accorgerai che cosa
curiosa che è. Prima di tutto, ce
ne sono angoli interi, di frane:
dove non c'è più niente. Altrove
erbacce che sono cresciute a
casaccio, e non ci si capisce più
niente neppure lì. E poi ci sono
posti che ci sembrano così belli
che uno se li rivernicia tutti
gli anni, una volta d'un colore, una
volta d'un altro. E lì la cosa
finisce per non somigliare più per
niente a quella che era. Senza
contare quello che uno ha creduto
molto semplicemente e senza
mistero quando è successo, e che
poi anni dopo si scopre che non
è tanto chiaro come sembrava,
così come alle volte tu passi tutti
i giorni davanti a un'affare
qualunque senza farci caso e poi
tutt'a un tratto te ne accorgi

Raymond Queneau

papavero di campo ha detto...

in tre librerie niente cartilia, resta feltrinelli

nina ha detto...

E poi ci sono
posti che ci sembrano così belli
che uno se li rivernicia tutti
gli anni, una volta d'un colore, una
volta d'un altro.

così come alle volte tu passi tutti
i giorni davanti a un'affare
qualunque senza farci caso e poi
tutt'a un tratto te ne accorgi

ruberei anche questo a r.q. e a te, che me lo offri.
grazie.



Per Cartilia, firenze che io sappia non ci son librerie che lo tengono, prova feltrinelli (che ha solo un tipo delle mie agende) o rizzoli (che li ha entrambi) e se non trovi chiedi, ordina il mio nome così riforniscono.. :) Fammi sapere... e quando sarà aspetto una foto di te con l'agenda, e una con la tua mano e l'agenda, due mani che si stringono insomma. Ne voglio fare album.

baci

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