23.9.10

Il vitigno ninesco


La vendemmia si avvicina, arrivano i primi carichi di uve alle cantine, c'è fermento di grappoli nelle colline qui attorno.

Per celebrare l'evento, io che non pigio l'uva, vi lascio un grappolo di storia ad hoc (o a DOC?).
Un breve racconto scritto e illustrato da me per un concorso avvenuto nel maggio scorso e per il quale pochi giorni fa son stata premiata con (addirittura!) il secondo premio... Voglio dire, Nina che scrive un giallo o un noir...ma mi ci vedete sul serio? Al massimo un blue, come dice qualcuno! E a me vien la ridarella :-)

Buona lettura e vendemmia a voi, dunque! Qualsiasi pensiero o grappolo di idee andrete a trasformare quest'autunno in prezioso vino!


"VINO AL VINO"
di Francesca Ballarini

La vecchia sapeva il fatto suo, ma non lo dava a vedere. La potevi pensare un’innocua ignorante, la villana che ti porta per la vigna e capisce solo di terra da seminare, di pioggia in arrivo e odora pure di stalla. La signorina Clara la vedeva così, lei col suo foulard impregnato di profumo di gardenia, i mocassini per passeggiar elegantemente in campagna e sentirsi una volta tanto - via dalla folla della metropoli da bere - una “donna bucolica”, e potersi vantare, al ritorno, di una nuova, affascinante sfaccettatura del suo essere.

Penosa, poveretta, pensava la vecchia Ada.

L’avrebbe fatta passeggiare sotto sua cortese richiesta lungo il filare del vigneto, che per anni suo marito aveva amorevolmente curato, fino a farlo diventare così rigoglioso che a tutti i proprietari terrieri faceva gola. Pian piano ogni filare era passato nelle mani di altre ricche famiglie, ma nessuna di loro era mai riuscita a strappargli l’ultima vigna, senza dubbio la più bella e florida.
Clara era lì per quello, carpire il segreto di quelle uve succose, dalle viti potenti che nessuna grandine sconfiggeva. E magari portargliela pure via quella vigna, ché non bastava mai un nuovo terreno di bifolchi ad arricchire la lunga lista dei vigneti Giorgi. Suo padre, scomparso da qualche anno, sarebbe stato orgoglioso di lei.

«Lei è la figlia di Giorgi...»
«Sì, la figlia del Dottor Giorgi.»
«Io e mio marito l’abbiamo conosciuto, un bel tipo suo padre, davvero un bel tipo. Ne abbiamo visti tanti noi... tutti vogliono la vigna, ma noi non la cediamo a nessuno. Lo tenga a mente mentre ci passiamo dentro, signorina...»
«Oh Signora Ada, ci mancherebbe altro! Abbiamo così tanto da fare con tutte le centinaia di terreni! Son qui solo per ritemprarmi e godere della compagnia di una vera contadina! C’è così tanto da imparare da voi, dalla vostra semplicità e dal vostro attaccamento alla terra...»
«Sì, sì, molto attaccati alla terra. Abbia fede, anche lei lo sarà, dopotutto ci finiamo tutti, sottoterra...»
«Speriamo il più tardi possibile, Signora Ada!» esclamò Clara, sfoggiando il migliore dei suoi sorrisi. Non avrebbe mai dato soddisfazione a quella vecchia strega. Era ovvio che stava cercando di intimorirla. Ma tanto presto la vecchia sarebbe morta e la vigna meravigliosa se la sarebbe comprata lei.

Perché quella vigna era davvero meravigliosa. Le foglie smeraldo, lucide e dalle punte perfette che come mani simulavano dolcemente il passare del vento estivo tra i pampini, così arricciolati come capelli che ci avresti voluto passare il dito dentro e divertirti ad avvinghiarti a lui. E quei grappoli voluttuosi, passata da poco l’invaiatura, ricolmi di acini di un sanguigno rosso rubino. Pietre preziose da appuntarti come spille allo spolverino beige, ma pulsanti come un cuore, vive, avrebbe detto.

«Signora Ada, sarà dura per lei seguire le sorti di questa vigna, bella ma un po’ lasciata andare... Alla sua età non le piacerebbe starsene seduta in veranda a godere del paesaggio di queste splendide colline?»
«Questa vigna è la mia vita, mia e di mio marito.»
«Lungi da me essere troppo dura, ma suo marito non c’è più e lei è avanti con gli anni... Sa, son certa che con la nostra cura la sua vigna sarebbe ancora più bella, e suo marito più felice ancora!»
«Lei dice?»
«Ma sì signora mia, si fidi di me! Diventerà ricca dalla vendita del suo tesoro!»
La vecchia guardò Clara, sorrise e mise una mano sull’esile spalla della ragazza.
«Un raffinato gioiello come lei non potrà che abbellire la mia vigna. Anche mio marito apprezzerebbe, se non di più!»
Clara fintamente arrossì, rise trionfante e abbracciò la vecchia puzzolente.
Sapeva di morto, pensò.
«Se mi aspetta qui beviamo un bicchiere di vino per festeggiare.»
«Con piacere Ada! Bisogna brindare!»

La vecchia si allontanò fin a scomparire alla vista di Clara.
La ragazza soddisfatta rimirava i grappoli tra poco suoi e godeva del silenzio di quel corridoio di pietre preziose e capelli arricciolati.
Capelli. Avevano davvero sembianze così umane quelle viti...
Si avvicinò ad una di esse e infilò un dito nel boccolo del pampino. Quello cominciò a stringere, all’inizio come la mano di un bambino, poi sempre più forte in una morsa che ammutolì Clara.
Avvenne tutto in pochi minuti.
I pampini divennero sempre più grandi, piante che diventavano vive, rami che diventavano braccia, grappoli che diventavano teste, centinaia di teste di acini ululanti e dalle bocche voraci, stringhe di ramoscelli che le strizzavano la vita, e lei si dimenava, lanciando i mocassini senza riuscire a emetter alcun suono, mentre la vite più grande la teneva al collo e stringeva, stringeva senza farla più respirare.
L’ultima cosa che riconobbe prima che la decapitasse in un sol boccone, fu l’acino che le stava di fronte, così familiare, che strideva disperato, per sempre condannato a carnefice, stavolta di sua figlia.

Nella veranda Ada aspettò che le sue viti si chetassero, poi si versò un bicchiere di vino, e brindò.






(Francesca Ballarini per il Concorso CISinTandem 2010)






12 commenti:

papavero di campo ha detto...

è una fiaba bellissima che ammaestra e parla chiaro!
i rampanti che brutta genia,
i rampicanti invece lasciati stare sono foglie e frutti e benedizione del cielo!
la vecchia Ada (un nome che adoro) deve essere di quelle selvagge che corrono coi lupi e che quando ce vo' sanno rispolverare qualche antico trucchetto!
brava francesca parole e immagini un connubio perfetto!

Francesca ha detto...

eheh papaverocara, pure Nina corre coi lupi mi sa, e pure con le volpi!
contenta che ti piaccia, è una cosa piccina picciò ma mi son divertita in quelle ore contate a farla!
cincin :)!

nidia ha detto...

fiaba bellissima, deliziosamente spietata

E. ha detto...

Suggestivo e ben scritto!

papavero di campo ha detto...

tu dici nina corre pure con le volpi e che mi sovviene?
un episodio splendidissimo dal film sogni di kurosawa,
c'è una volpe ci sono le volpi fatate presenze dello spirito dei luoghi dispettose o amiche dipende! ho voglia di rivederlo

papavero di campo ha detto...

"si chetassero" hai usato un toscanismo! chetati l'ho sentito dire qua prima per me non esisteva, c'era solo taci e tacere o azzittare ..com'è bella la nostra lingua, è versatile

Francesca ha detto...

nidia, E., grazie a voi! :)

papavero, devo vedere io non avere mai visto! è bello come emily? e chetassero non so, ce l'ho nel lessico ma non immaginavo di stampo toscano! è bello, a me piace, ed è così composto e preciso e spietato assieme per questo..

Caty ha detto...

davvero una vita prodigiosa ;-)complimenti

Se ha detto...

geniale nina!
Stavo per farle uno sgambetto io a quella lì, profumata di gardenia.

Questo blue-ninesco è molto bello, scorre che è un piacere e si legge d'un fiato.

Ti sento che ridi, eh?
Dai vieni che brindiamo con un bel bicchiere di vino in veranda con Ada.
E va beh, mi metterò lo smalto visto che già siamo lì. Me lo presti il tuo vinaccia?

Francesca ha detto...

caty, grazie cara ;)

Se, ho uno smalto fattapposta per l'occasione! :D
t'aspetto in veranda alors!

baci a voi
ninè

SiLviA ha detto...

Mi stupisce questo inedito lato noir di Nina: molto bello il racconto!!
Mi ricorda un po' un racconto di Carlo Lucarelli (di cui ho scordato il titolo) che parlava di una donna che cucinava un ragù prodigioso, ammirato da tutti, proprio come la vigna di Ada, ma che, come la vigna di Ada, nascondeva un inquietante segreto... Mi piace tanto anche il disegno del grappolo assassino!
ciao, a presto! Silvia

nina ha detto...

SiLvia, nina dai mille colori eh? ;) grazie cara, non conosco il racconto, lo cercherò, in onore di ada :D!
un bacio
nina

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