31.5.11

Crepuscolo

crepuscolo gozzano amore illustrazione ballarini

C'è l'ora del giorno a quest'ora, sono le 21.13 proprio ora, in cui la luce è rimasta in cielo, ma in realtà se n'è andata.
Questa è la luce che ricorre sempre, sempre, nei miei sogni. Non è giorno e non è notte, non è alba ne' tramonto. Tutto quando dormo avviene all'ombra di questa luce. Come in un passaggio, in un ponte da un punto all'altro.

La luce del crepuscolo ha la luce della nostalgia del presente, e ha pure l'ombra della nostalgia del presente.
Porta la malinconia della felicità che riconosci ma non raggiungi ancora, e della felicità avuta per cui aspetti il nuovo giorno per riaverla, ma non sai mica se riverrà.

È la luce rimasta, dentro cui speri che qualcuno la riaccenda.

Quella che sembra aspetti la notte per impedirti di pensarla.
Quella che però non chiudi gli occhi fino alla fine, nella speranza che ritorni indietro e si accenda sempre più.


Ora ho il peso della luce che è rimasta in cielo, ma in realtà non c'è perché sta lì dietro la collina, e aspetta un amo(r) che cali la lenza e ripeschi il sole là dietro.


Socchiusi gli occhi, sto
supino nel trifoglio,
e vedo un quadrifoglio
che non raccoglierò [...]



Sono le 21.41,  ho aspettato, notte fu.




9 commenti:

Elisa ha detto...

Anche per me la luce del crepuscolo, che tu hai così ben olto e descritto, è speciale, magica. Ma a me non trasmette la nostalgia del presente, piuttosto il senso della presenzialità, cioè di un tempo presente che permane ed è pieno e compiuto di tutto il passato e il futuro. Ecco, vedo un uomo che si rivolge ad una pendola nel tuo disegno (o mi sbaglio?); nella mia testa, invece, la pendola batte il tempo interno e non mi protendo più verso di lei...Potesse durare sempre quella luce lì...:)

Francesca ha detto...

Cara Elisa,
ieri era così, ma non sempre è così. Quella del crepuscolo è una luce che mi appartiene, che poi è la luce del "dubbio", a volte mi insegue la parte di luce la volte la parte d'ombra. Stanotte ho sognato ed era crepuscolo. Non so da quanto mi son accorta di questo nei miei sogni, ma da tantissimo tempo ne ho preso coscienza, e mi ha fatto sempre pensar.
Quello sul disegno, un vecchio disegno, è in realtà una finestrella da cui scende un lenzuolo annodato, eppure sei dentro.

Mi piace pure la pendola però.

Bene, quindi.

Un abbraccio a te, che la luce duri sempre sì!

Nina

Tra cenere e terra ha detto...

C'è stato un periodo di cui sono stato "Crepuscolo". Ma era un altro sito, tanto tempo fa...

papavero di campo ha detto...

il crepuscolo già!
grande tema grande impasse di sfinimento e di evocazione,
tappa d'obbligo, dove l'anima va a incagliarsi e ugualmente da dove ripiglia le forze per il volo

(hai visto le mie rondini al crepuscolo? -nello stesso cielo etrusco-)

un papavero
al crepuscolo prende
forze notturne


è per te ninettuscola -che bada ben non vuol dir piccina!-

Francesca ha detto...

Tracenereeterra,
ma davvero?

Papavero cara,
crepuscolo come uno scogli oquindi, tra mare fermo e deriva.
un abbraccio rondinella

nina

la tina ha detto...

ciao nina. che bello questo post, me l'ero persa. sai che quando hanno dato la laurea honoris causa a paolo conte, che io adoro, ha fatto la sua lectio sul "tempo dell'ispirazione, il pomeriggio" che essendo lui originario delle langhe io immagino nebbioso e tendente al crepuscolo... forse anche per quello è uno dei miei momenti preferiti del giorno. ti abbraccio.

Francesca ha detto...

la tina,
non sapevo, che bello questo che mi racconti.

grazie, ti abbraccio
nina

SiLviA ha detto...

ciao Ninetta, al richiamo del quadrifoglio son arrivata... ho messo come immagine del profilo blogger la mia foto con la tua sirena, spero non ti dispiaccia... non ho ancora deciso se la terrò perché sono affezionata a quella vecchia, ma ogni tanto è bello cambiare...
S.

Francesca ha detto...

Cara, fogliolina, non posso che esserne felice.

TI abbraccio

nina

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