24.8.10

Gli sguardi sopravvivono




Ho spesso immaginato che gli sguardi
sopravvivano all'atto del vedere
come fossero aste,
tragitti misurati, lance
in una battaglia.
Allora penso che dentro una stanza
appena abbandonata
simili tratti debbano restare
qualche tempo sospesi ed incrociati
nell'equilibrio del loro disegno
intatti e sovrapposti come i legni
dello shangai.


(V. Magrelli)


Aggrappata a quelli aspetto il sonno, e tiro fuori dalla tasca le parole appena dette, sotto lo stesso tiglio, sulla stessa panchina, ma d'estate.
Gli alberi se le tengono ancora strette le foglie, ché ingannevoli nascondono paia e paia di orecchi legnosi, e i tragitti dei loro sguardi sono rami, e i fruscii delle fronde sospiri di approvazione, oppure diniego.

Hanno ascoltato tutto loro, loro sanno tutto.


5 commenti:

papavero di campo ha detto...

gli sguardi diventano ricordi degli sguardi,
guardati guardano
e poi ricordati ricordiamo,
l'immagine, disegno o foto ci vengono in soccorso e ricordiamo meglio e immaginiamo contorni e contesti se necessario li creiamo ex novo giacchè il ricordo aggiunge, nell'impossibilità di protrarre il qui e ora siamo capaci di allestire il lì e dopo..

sopracciglio foulard e bocca -il contorno assonante della bocca dissonante col taglio dello sguardo mi sono tanto familiari!
e l'espressione quella è soggettiva, il percepirla, io ci trovo la mia vaghezzamiomarchio e il mio solito conflitto statico-dinamico,

mia franceschina mia ninettina vorrei essere lì per spupazzarti un po', le pupe lo sai? sono le bambole in abruzzo e giocare noi diciamo fare la pazzia! non è sublime? (da viaggio in puglia riporto con gioia una ceramica bifronte pupafemmina e pupamaschio, irresistibile)

nina ha detto...

papaveromio,
dicevo poco fa a me stessa che lei disegnata lì, è come se non l'avessi disegnata io, cioè come se non ci sia tra noi un rapporto gerarchico "iodisegnote".
ci guardiamo allo stesso modo, sulla stessa linea, ne' più ne' meno, e magari è la linea dell'orizzonte del mare.

non sapevo che spupazzare venisse da quello, e ora vorrei davvero essere spupazzata.

ti abbraccio, e grazie che ti specchi.

il ramaiolo ha detto...

Nel mio sguardo il disegno di chi deve ancora venire... si sente e mi dice che non sono più sola...
Un abbraccio Fede

Reb ha detto...

Lascio qui anche il mio sguardo, orfano non solo di ciò che è andato, quanto di ciò che deve ancora arrivare...ed il solito abbraccio sguardingo di qui a lì

nina ha detto...

Federica,
più che mai..un bacio grande a te

Reb cara,
sguardingo e scandagliatore sempre, io credo, quello che lascia scie nell'acqua.

buona giornata a voi

nina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...