"Il tempo non è un sacco, magari è un bosco. Se hai conosciuto la foglia, poi riconosci l'albero. Se l'hai vista negli occhi, la ritroverai. Pure se è passato un bosco di tempo." (erri de luca)
A volte mi assento, e lo faccio molto bene. Sto in luogo, sto con le persone, faccio cose, ma in realtà non ci sono, sono altrove. Mi stupisce ogni volta la discrepanza del qui ed ora, e riuscire relativamente bene a seguire entrambe le presenze/assenze. Mi chiedo pure se è normale, ma tant'è.
Altrettanto e ancor più mi stupisce esserci.
In certe ore succede di sentire ogni particella presente, i sensi all'unisono, e che del tempo non mi frega più di tanto, che sia poco o molto, semplicemente quel tempo è.
Ed è così tanto, troppo, che se ci pensi dopo ti chiedi se è avvenuto davvero, se l'hai attraversato realmente, con le gambe, e le braccia, e la fronte, e le ciglia; e intanto il volume del suono di quel tempo aumenta, e non distingui più cosa hai visto e ti chiedi come lo ritroverai, se ritornerà.
Quando poi però lo rincontri lo riconosci sempre, perché l'hai visto negli occhi, e ne hai accarezzato i rami.
Lo riconosci nel passato, lo conosci e lo speri, perché quel bosco lì è il tuo, e senti quelle radici far parte di te, da prima di voi.
La paura è sempre una, di cadere sotto al crollo della delicatezza di quel tempo chiamandola illusione, e io sono stanca di quei giochi della mente, che ti dice che i boschi che hanno un volto non esistono.
9 commenti:
Mi è capitata questa frase sta mattina "la paura vive nella parte più buia del nostro cuore, bisogna affrontarla per illuminarla e farla scomparire.", leggendo estrellazul.
Te la rigiro.
A volte capitano delle similitudini. Incredibile, vero?
Il bivio assenza/presenza per me è quasi quotidiano.
Io provo a buttarmi. Ci provo, almeno.
oh davvero Nina non preoccuparti a volte son talmente presente / assente che io stesso fatico a capacitarmi.ed ogni bosco ha un volto , a volte si vuol nascondere , sottrarsi a noi , ma il cuore sempre lo riconosce.non dubitare.
com'è bello!
disegno leonardesco!
ibrido di uomo e donna,
pensierosooffuscato,
tristetenero
stanziale
inchiodato
abbarbicato
c'è
ed emana sentimento
oggi per imprevisto caso mi ri-passa tra le mani una poesia di borges sul tempo e mi si attiva un desiderio di accostarla a sassi e barca ma devo fare altro,
poi passo da te e trovo "il tempo"
sorrido di questi appaiamenti,
ora l'ho messa ed ho fatto mie le parole altrui
"convertire l'oltraggio degli anni
in una musica, un rumore e un simbolo"
Se,
mi piace questa cosa di buio e luce, sì.
grazie, mentre ci buttiamo.
caty, sull'albero tu lo sai!
papavero
visto come guarda sornione ?da sempre lì ma giovane che se ne frega del tempo? via l'oltraggio degli anni, è tutta musica per certi orecchi.
abbraccio a voi
nina
Quando poi finalmente e con sforzi inauditi si affronta la zona più minacciosa e cupa del bosco, ci si accorge spesso che quell'oscurità celava fresco, bellezza, emozione. E continuare a camminare tra gli alberi pare più leggero.
Grazie per le tue parole, mi accompagnano spesso.
anonimo,
e le tue accompagneranno me.
grazie
nina
ciao Nina, è tanto che non venivo qui, poi trovo un link al tuo sito di cartoline, mi ci perdo per un'ora perchè alcune sono proprio troppo intense di contenuti e mi appunto un paio da comprarmi quando torno in Italia, e ritorno al tuo blog, ma è difficile leggere velocemente tutto, ogni post mi fa fermare a riflettere molto..... mi ha fatto piacere Se che mi citava a te, un'onore direi per usare un'intensità di altri tempi ma che mi piace coltivare. Grazie per questo post, mi ha nutrito.
estrellazul,
benritrovata e felice che quest'intensità nutrisca te da lontano. meravigliosi i fili che si creano, e ne fanno ottima coperta per noi.
un abbraccio a te,
nina
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